8/4/2021 – Segnaliamo la nuova iniziativa informativa dell’Associazione InPista!, questa volta dedicata a riflessioni sul reale significato del progetto della nuova pista in ottica di sviluppo sostenibile e reale attenzione per l’ambiente della piana. Riflessioni “salutari”, lontane dallo pseudo-ambientalismo che troppo spesso ha inquinato ed inquina la questione aeroportuale fiorentina per stumentalizzazioni o mancanza di conoscenza della realtà di progetti e studi.

Sergio Gatteschi, presidente della sezione toscana dell’associazione “Amici della Terra”, e il professor Giuseppe Palermo, impegnato nell’ambito dell’ambientalismo pratese, hanno parlato dell’effetto assolutamente positivo anche dal punto di vista ambientale del riassetto dell’aeroporto di Firenze con la nuova pista, per l’abbattimento degli impatti dell’attività aerea sugli abitati e per le risistemazioni territoriali e ambientali previste, studiate e progettate fin nei minimi particolari nell’ambito del masterplan aeroportuale (come noto a chi abbia letto davvero la documentazione prodotta nella procedura che era arrivata a fine iter).

Un progetto aeroportuale che rappresenta un’occasione unica e irripetibile anche per realizzare davvero parti significative del parco della piana e per la sua salvaguardia da ulteriori cementificazioni, e che è perfettamente inquadrabile nella più corretta logica dello sviluppo sostenibile e della transizione ecologica.

Il video dell’incontro web è disponibile sulla pagina Fecebook dell’Associazione InPista!

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5 Responses to Associazione InPista!: dialogo su ambiente e nuova pista, caso esemplare di sviluppo sostenibile

  1. simone ha detto:

    Questo progetto non ce lo faranno mai fare: i cosiddetti “no-pista” sono manovrati da speculatori che intendono continuare a cementificare la piana con nuovi capannoni, centri commerciali, uffici, ecc. Alla faccia degli abitanti che adesso devono subire una pista mal direzionata (ora sì che gli passa sul capo).
    La nuova pista, con relativa zona limitrofa di rispetto (inedificabile) e con le adiacenti aree a parco, danno troppo fastidio a tali ambizioni, oltre a spaventare la lobby dell’indotto di Pisa che, anziché pensare ad ottimizzare i possibili sviluppi, cerca di vivacchiare eliminando FLR (ma attenzione, BLQ rimarrà comunque…).
    Il resto sono chiacchiere vane.
    Saluti,
    Simone, Fiorentino e Toscano

    • admin ha detto:

      Il quadro che delinea per descrivere buona parte dei “no pista” è indubbiamente realistico, attestato dall’insistenza in un’opposizione cieca e senza alcuna ragione fondata a un progetto come quello della nuova pista ed ai benefici generali che porta. Di fronte a questo muro di gomma è difficile trovare ancora la voglia di rispiegare continuamente la realtà di situazione e progetti. Ci pare però in ogni caso utile che si cerchi di fare corretta informazione e doveroso dare risalto a chi mette nuovo impegno in tal senso, dato che proprio disinformazione, strumentalizzazioni e falsi allarmismi sono sempre state le armi usate per manipolare l’opinione pubblica e fomentare irresponsabilmente i “contro”.

    • Toscoamericano ha detto:

      Esatto. Precisamente come la penso anch’io, parola per parola.

      Seguo gli sviluppi del progetto da 10.000km (sono un fiorentino emigrante per questo son distante) ma ormai mi sono reso conto che il progetto non verrà fatto poichè manca totalmente la volontà politica di farlo da parte di chi è al potere in Toscana.

      Siamo arrivati al punto che le scuse che vengono addotte, oltre che assurde, sono un bersaglio mobile che si sposta continuamente. E’ una vera e propria presa per i fondelli da parte di quei partiti (PD e MS5) che sono al potere nel territorio. Non lo vogliono e troveranno sempre una scusa nuova per bloccarlo.

      Penso che il risultato finale sarà un nulla di fatto per FLR, con BLQ che diverrà ‘de facto’ l’aeroporto principale di Firenze, seguito da quello di Fiumicino per i voli intercontinentali diretti.

      Con l’apertura della variante di valico qualche anno fa, e soprattutto con l’inaugurazione del MarconiExpress people mover lo scorso Novembre, oggi si fa in molti casi prima ad andare a BLQ che a PSA, sia in auto che in treno, non solo da Firenze, ma anche da Prato e dintorni.

      Non è l’ideale per Firenze, poichè con un aeroporto a 90 e passa km, Firenze sarà tagliata dal circuito dei congressi internazionali e del turismo congressuale, che è molto più lucrativo, ma a guadagnarci non sarà Pisa, ma Bologna, che sta diventando sempre di più un punto di riferimento importante per le esposizioni internazionali.

      Va be’. E cosi sia. I congressisti avranno modo di assaggiare una buona cucina emiliana, e se avanza tempo si potranno fare una girata a Firenze per un giorno a fine conferenza.

      La mi porti un bacione a Firenze. Ogni paese (e Regione) ha i governanti che si merita.

  2. Maria Rita Cecchini ha detto:

    Scusate, magari mi sono distratta, ma Giuseppe Palermo “impegnato nell’ambito dell’ambientalismo pratese” me l’ero proprio perso….d’altra parte sono solo vent’anni che sono impegnata a Prato per l’ambiente….magari lui è venuto prima…..

    • admin ha detto:

      Non siamo a conoscenza dell’appartenenza o meno di Giuseppe Palermo a qualche particolare associazione ambientalista pratese, ma al di là di tale aspetto (che non ci pare significativo) abbiamo avuto modo di apprezzarne più volte le prese di posizione serie e costruttive espresse sul tema del rapporto tra nuova pista e ambiente e la conoscenza del progetto e della reale evoluzione positiva e sostenibile del quadro ambientale connesso al diverso assetto dell’infrastruttura di volo, come dettagliatamente illustrata nelle vaste documentazioni (anche ambientali) prodotte nelle procedure valutative svolte sul masterplan aeroportuale. Per questo abbiamo apprezzato e condiviso l’intervista proposta dall’Associazione InPista!, quale contributo alla corretta informazione su questo tema.

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