Sesto contro Sesto (e l’area metropolitana)

On 26 Febbraio 2018, in Senza categoria, by admin

La notizia non è una notizia, nel senso che ormai è storico il rifiuto dell’amministrazione sestese (tranne la breve parentesi di qualche anno fa) di qualunque considerazione per i benefici generali connessi alla disponibilità di un aeroporto funzionale e per quelli specifici (anche per Sesto) del suo riassetto con la nuova pista. Non è quindi una novità l’approvazione da parte del consiglio comunale di Sesto Fiorentino, lo scorso giovedì, dell’ennesimo atto contro lo scalo fiorentino, nello specifico un ordine del giorno (17 favorevoli, 4 contrari) contro il Decreto VIA sul masterplan del “Vespucci” del 28/12/2017 (in Gazzetta Ufficiale dal 20/1/2018), per il quale si apprestano a fare ricorso al TAR, assieme ad altri soggetti contro.

Di fronte però al dibattito monotematico anti-aeroporto andato in scena (disponibile su Youtube, per chi volesse), senza un minimo cenno agli aspetti positivi del progetto, non si può che tornare a evidenziare tutte le storture e le contraddizioni di un simile atteggiamento (peraltro comune ai soggetti che per proprie ragioni continuano a combattere l’esistenza di un aeroporto nell’area fiorentina). Da una parte la riesumazione di tutti i “falsi miti” (oggi fake news) che dagli anni ’70 del secolo scorso alimentano la battaglia contro lo scalo fiorentino, inerenti distanze città-aeroporto, “vicinanze” di altri scali, fattibilità e funzionalità di navette ferroviarie, strabismi nelle considerazioni sugli aspetti contestati rispetto alle stesse situazioni in tanti altri aeroporti, a cominciare dai due sempre invocati come soluzione di ogni problema (Pisa e Bologna) senza conoscerne caratteristiche e contesto. Dall’altra parte la mancanza di conoscenza (che ormai è mancanza di volontà di conoscenza) dei progetti del “Vespucci” e relativi studi che spiegano ciò che è realmente previsto per lo scalo e la piana, con tutte le risposte agli aspetti sollevati e contestati.

Sulle “fake news” anni ‘70 rimandiamo (chi volesse) alle sezioni specifiche del nostro sito (“Falsi miti”, “Domande frequenti”, “In breve”), perché sarebbe troppo lungo riaffrontarle qui, così come sulla domanda del perché mai serva un aeroporto nell’area fiorentina che nel 2018 qualcuno riesce ancora a porsi. Sulla nuova pista e i suoi effetti per Sesto Fiorentino, vista l’attualità del tema nell’iter in corso e le cose non dette nel consiglio comunale, si deve ribadire per l’ennesima volta quanto già evidenziato su questo blog e sul nostro notiziario e ben noto a chi conosce (e riconosce) luoghi e progetti.

Prima di tutto il fatto che tra i tre Comuni più o meno interessati dal progetto nuova pista per effetti sul territorio e/o sulle rotte di volo (Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio), quella sestese è una delle realtà che più ne beneficerà in termini ambientali per l’eliminazione totale dei voli sull’area cittadina, ossia dei decolli in direzione monte Morello con i velivoli in salita e virata a bassa quota sulle zone di Castello e Quinto Basso e via via salendo su gran parte dell’abitato sestese. Un impatto non paragonabile a quello presente dalla parte opposta, su Peretola-Quaracchi, ma comunque denunciato come disturbo per decenni da amministratori e cittadini sestesi e usato come argomento per contestare la pista esistente. Come spiegato in ogni modo, con la nuova pista i voli si sposteranno sulla direttrice lungo l’autostrada A11, molto lontani dalle aree abitate sestesi (le nuove traiettorie sorvoleranno il territorio di Sesto per un breve tratto tra la pista e il casello dell’A11).

A livello territoriale non c’è dubbio che Sesto Fiorentino sia chiamato a contribuire alle opere aeroportuali con il maggior impegno (il resto del territorio interessato è nel comune di Firenze), con aree da acquisire per realizzare fisicamente la pista, la relativa nuova area di sedime (prati verdi) e parte delle opere accessorie esterne. Ma, va ricordato sempre, nel territorio sestese limitrofo allo scalo resteranno ampie aree libere e a parco, per le quali proprio nell’ambito del masterplan sono contenute risorse economiche e certezze realizzative (in particolare il “Parco periurbano di Sesto Fiorentino” su 200 ettari tra l’aeroporto e gli insediamenti sestesi). E va ricordata anche l’opportunità di eliminare la barriera fisica trasversale costituita oggi dalla pista esistente, permettendo una connessione diretta tra i territori sestese e fiorentino sulla direttrice tra parco della piana, polo universitario e area di Castello (peraltro con 20 ettari di vecchio sedime aeroportuale ceduti al territorio).

Le preoccupazioni per il polo universitario e l’assetto idraulico dell’area, temi tuttora gettonati nelle contestazioni, inizialmente, non conoscendo i progetti, potevano anche essere comprensibili ma, come detto, sono aspetti dettagliatamente affrontati nel masterplan. È ovvio che non sarebbe mai stato approvato tecnicamente né ambientalmente un progetto che avesse messo a rischio idraulico la piana, il che peraltro avrebbe significato anche il rischio costante di blocco dell’aeroporto. E infatti, com’è stato spiegato tante volte, l’assetto finale in realtà innalzerà il livello generale di sicurezza idraulica.

Il polo universitario sestese convive da sempre con la prossimità con l’aeroporto e la pista di volo, perché lì è stato costruito quando l’aeroporto c’era già (da mezzo secolo) ed era stato avviato lo sviluppo dei voli (metà anni ’80). Quindi è e resta una struttura con “vista aeroporto”, vicino alla pista (sempre lateralmente e non sorvolato dagli aerei) e lo sarebbe anche senza nuova pista (peraltro con lo sviluppo previsto per il polo le strutture universitarie si avvicinano alla pista esistente). Con l’attuazione del masterplan aeroportuale, come noto a chi ha letto progetti e documenti, sono previsti accorgimenti (duna naturale antirumore) a protezione acustica della porzione più vicina alla nuova pista. E d’altra parte è anche evidente come la vicinanza all’aeroporto, con la disponibilità di collegamenti aerei funzionali, sia un grande beneficio proprio per realtà come i centri di ricerca di rilevanza internazionale presenti nel polo sestese.

Naturalmente tutte queste considerazioni continueranno ad interessare meno che niente a chi è radicalizzato sulle proprie posizioni “contro” e rifiuta a priori ogni possibilità di apertura, com’è stato ribadito nel consiglio comunale sestese dando disponibilità a partecipare solo a confronti istituzionali che ratifichino il “no” assoluto. E nel dibattito dello scorso giovedì oltre al ricorso al TAR, è stata annunciata anche una ripresa prossima dell’attività istituzionale di “informazione” ai cittadini sui “pericoli” della nuova pista e dell’aeroporto per Sesto, arrivando a prefigurare ogni tipo di opposizione fino alle azioni di “resistenza civile”. Posizioni e propositi che non hanno bisogno di commento e che isolano sempre di più l’amministrazione sestese dal contesto metropolitano e regionale, in una battaglia che è prima di tutto contro se stessi e i propri cittadini.

La situazione dei voli sull’abitato di Sesto Fiorentino: con la pista attuale (a sinistra) ampie porzioni delle aree residenziali sestesi sono sorvolate nella procedura di decollo verso monte Morello; con la nuova pista (a destra) le rotte rimarranno lontane da tutte le aree abitate, sorvolando il territorio di Sesto per un breve tratto lungo l’autostrada A11.

21 Responses to Sesto contro Sesto (e l’area metropolitana)

  1. Gianna ha detto:

    Quello che mi fa arrabbiare e’ che l’aeroporto cosi’ com’e’ gli sta bene. Vergogna!

    • admin ha detto:

      Guardi, adesso sembra che gli vada bene l’attuale aeroporto pur di dare contro la nuova pista, ma negli anni passati (seguiamo la vicenda da più di 40 anni) hanno condotto una dura battaglia contro l’attuale pista, con manifestazioni, convegni, appelli e quant’altro protestando contro gli aerei che passano sopra tutto l’abitato di Sesto Fiorentino. E adesso che con la nuova pista vengono finalmente tolti… sono contro! Veramente un brutto spettacolo!

  2. Vincenzo New York ha detto:

    Non è ottusità e voglia di raschiare il fondo del barile. Cercano di ottenere tutto ciò che è possibile, facendo leva sulla negatività, tanto il tempo è dalla loro parte, la lentezza della giustizia è dalla loro parte, chissenefrega se non voli, a loro interessa la Ginori, le fabbriche chiuse e i capannoni vuoti.
    Non trovo il termine per descrivere questi personaggi del consiglio comunale.
    Intanto io volo da Bologna o da Pisa e i soldi li do a loro.
    Che leggi (xxxx), per non fare nulla tutti hanno il potere. Per fare qualcosa in Italia ognuno può bloccare ma nessuno può sbloccare senza andare in galera. Come per i terremotati, ancora nelle loro tende per vicende analoghe di burocrazia cancerogena.

  3. antonio ha detto:

    Veramente strano come un dormitorio (Sesto) di Firenze, possa opporsi cosi strenuamente ed anche ottusamente.

    Mi domando, cosa ce’ dietro??

  4. Marco ha detto:

    Bologna ormai è diventato l’aeroporto di Firenze. Metà dei passeggeri dei voli è di Firenze, l’altra metà sono turisti che vengono a visitare Firenze….
    Vediamo di farla alla svelta questa nuova pista. Anche se 2400 metri secondo me è troppo corta. Doveva essere almeno 3000 metri, lo spazio c’è in abbondanza. Ci vogliono collegamenti diretti con USA, Cina e resto dell’Asia è quello il mondo che cresce…

    • Roberto ha detto:

      Non credo sia necessario avere una pista di 3km. Per i voli di breve e medio raggio 2,4km bastano e avanzano. I voli di lungo raggio con i wide body per il Nordamerica hanno bisogno dei volumi di passeggeri per sostenerli economicamente. In Italia solo le aree metropolitane di Milano o Roma o il Veneto hanno quei volumi. E Venezia riesce ad averli non solo perché l’area metropolitana del Veneziano ha molti più abitanti delle aree metro toscane, ma anche perchè Venezia ha il vantaggio che quasi tutte le crociere del Mediterraneo (frequentatissime dai nordamericani) partono da lì (o da Barcellona). Se uno guarda agli aeroporti del continente europeo (a parte la Gran Bretagna), ci sono tantissime aree più popolose e più importanti di Firenze che non hanno (o hanno pochissimi) voli per il Nordamerica. Nizza e la Costa Azzurra, Napoli, la Sicilia, Amburgo, la Ruhr, hanno pochissimi (o zero) collegamenti con il Nordamerica pur essendo più popolosi ed economicamente più importanti della Toscana.

  5. Roberto ha detto:

    Se al governo del Paese vanno i pentastellati, metteranno i bastoni fra le ruote anche là. Quindi addio ad aeroporto e inceneritore. Se la Toscana era in USA ci sarebbe un aeroporto in ogni capoluogo di provincia.

  6. lgdemi ha detto:

    Buongiorno.
    Vivo a Sesto Fiorentino tutto sommato una città tranquilla. Non sono contro a prescindere all’ampliamento aeroporto e inceneritore. Ma le cose vanno insieme per noi. Mi sembra per comodità si voglia fare tutto lì, un’ area già sacrificata con 2 autostrade trafficatissime di cui una verrà portata a 3 corsie (lo sapete? )ed un aeroporto che seppur piccolo qualche disagio già lo da. Avete pensato quanto calore in più porterà nelle estati già bollenti un ampliamento della pista al posto della terra. Certo per chi non ci vive non c’è problema. E questo è uno degli aspetti. E poi perché ostinarsi a fare un aeroporto dove il vento di solito è fortissimo? Guardate spesso vado in Versilia niente vento, qui vento a 100 Km orari. E questo lo sanno tutti, anche voi. A Pisa non ci sono mai problemi di vento anche se c’è il libeccio e forse Pisa sarebbe in grado di sopperire a tutto il traffico della Toscana potenziando i trasporti a rotaia. Analogamente per l’inceneritore, certo ci vuole, ma la tecnologia ormai è di 20 anni fa. Perché non rivederla? Credo che dietro a tutto ci sia Firenze ed il PD (già il problema è anche politico ma non solo in un verso) , che per comodità dice facciamo tutto a Sesto.

    • admin ha detto:

      Buongiorno a lei.
      Ovviamente non possiamo che ribadire quanto evidenziato nel commento del blog, ossia il fatto che proprio Sesto ed i suoi abitanti siano tra quelli che beneficeranno di più della nuova pista, che eliminerà i decolli verso Monte Morello che oggi sorvolano tutta la cittadina. Se lei abita a Sesto lo sa benissimo e li vedrà quasi ogni giorno passare sulla sua testa: con la nuova pista gli aerei passeranno lontano, lungo l’asse dell’A11, su aree disabitate e poi, a quote più alte su aree essenzialmente industriali. Un netto miglioramento ambientale per tutti e sotto tutti i punti di vista, perché la maggiore funzionalità dello scalo, con atterraggi e decolli regolari, permetterà di mantenere poco significative per la piana tutti i tipi di emissioni generate dall’attività aerea.
      Riguardo alle opere dell’area, l’aeroporto non è certo un qualcosa da “fare lì”, perché lì dov’è ci sta da 87 anni (non è un nuovo aeroporto!!) ed oggi si tratta finalmente di farlo funzionare meglio. Semmai è tutto il resto che è stato fatto o previsto accanto all’aeroporto (polo universitario, termovalorizzatore, centri commerciali, ecc.). Peraltro, anche la terza corsia dell’A11 che lei cita (e che conosciamo molto bene, come tutta l’area della piana), in realtà non è un’opera che aggrava la situazione ma anzi, abbinata al nuovo snodo viario di Peretola, servirà a decongestionare l’attuale tracciato finale dell’autostrada, tra Sesto e Firenze, per molte ore del giorno intasato dal traffico bloccato, con livelli di inquinamento molto pesanti (enormemente superiori a quelli dell’aeroporto).
      Sulla questione dei venti, il problema non è il fatto in sé che ci siano (ci sono per qualunque aeroporto, anche con intensità ben superiori a qui), ma come incidono sulla pista in rapporto al suo orientamento e alle condizioni operative. Stia tranquillo che la soluzione prescelta per la nuova pista di Firenze è la migliore, studiata e validata da chi di dovere (enti e tecnici competenti), com’è scritto negli studi, nel masterplan e nella procedura VIA. Tutto è in regola e assolutamente fattibile.
      Riguardo al richiamo all’aeroporto di Pisa, che evidentemente non conosce, rimandiamo alle informazioni contenute in varie parti del sito. Ricordiamo solo che Pisa non può gestire in alcun modo tutto il traffico aereo della Toscana, come suggerisce lei, in quanto ha anch’esso molte problematiche, ambientali, urbanistiche, localizzative, strutturali, operative, oltre ad essere sopratutto una base militare. Proprio in merito ai venti, quando tirano da sud (e lì tirano forte) si atterra quasi sempre, ma lo si può fare solo passando a bassa quota su una larga fetta della città. E sulla città di Pisa passano costantemente gran parte dei decolli.
      Quindi, di nuovo, il miglioramento dell’aeroporto di Firenze con la nuova pista non è un’invenzione estemporanea o il capriccio di un qualche partito o esponente politico (come può credere solo chi non conosce minimamente la questione), ma è un’opera di interesse generale, attesa da decine di anni per far funzionare un’infrastruttura esistente, e che proprio per ragioni politiche finora non è stata realizzata.

      • lgdemi ha detto:

        So bene che un aereoporto più grande significa più voli e quindi più inquinamento anche acustico. Ora come ora l inquinamento lo prendiamo un po noi e un po peretola. Infatti loro vorrebbero chiaramente l ‘ampliamento. Dopo lo prendiamo tutto noi.Poi si può dire che si vuole e portare i dati che si vogliono ma anche la controparte ne ha portati parecchi. Come opera di compensazione un parco a fianco dell aereoporto ampliato? Ottimo andremo a respirare i gas di scarico degli aerei e dell inceneritore al parco. Ma si sa quelli fanno bene. Senza rancore. Saluti

        • admin ha detto:

          La sua risposta ci fa capire che non conosce minimamente il progetto: con la nuova pista, lo ripetiamo per l’ennesima volta, nessun abitato di Sesto sarà più sorvolato dagli aerei e l’inquinamento acustico che c’è adesso sarà tolto per sempre. Farebbe bene ad informarsi. Quanto alla questione del parco, in tutto il mondo esistono parchi e aree verdi attorno agli aeroporti. Ne abbiamo parlato tante volte sul nostro notiziario e anche su questo sito. Ma per rendersene conto basterebbe andare a Pisa per vedere il maggiore esempio italiano, con la coesistenza nello stesso territorio dell’aeroporto, con le sue piste a capacità intercontinentale e il suo traffico civile e militare, e del parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, con aree protette, oasi WWF, boschi, attività agricole, ecc. sorvolate dalle principali direttrici di volo, senza che si sia mai creato alcun problema per flora, fauna, utenti e visitatori. Di nuovo, sui tanti aspetti di questa questione occorrerebbe informarsi correttamente.

          • lgdemi ha detto:

            Scusate ma perché vi ostinate col discorso dei sorvoli sull abitato di Sesto? La piana è Sesto. Una piana più inquinata significa una Sesto più inquinata. Anche a Taranto l’ ilva era lontana. Ma poi nonostante i controlli la gente si è ammalata lo stesso. L Italia è questo non siamo gli Usa dove se uno sgarra arresto e buttano via la chiave.Stiamo parlando di una zona già molto sotto pressione con 2 autostrade (tutto il traffico Milano Roma passa di qui) un aeroporto piccolo al margine della piana e un inceneritore in arrivo. A Firenze e al Pd questo va benissimo perché l ampliamento dell aeroporto prevede atterraggi e decolli verso Prato. Su Firenze nulla non si sa mai un aereo cadesse sulla basilica. Qualcuno ha scritto qui Sesto è un dormitorio. Questo in effetti quello che pensa Firenze ed il Pd di noi. Ma io non vivrei mai a Firenze molto meglio Sesto. Ma forse Sesto è uscita dal gregge e forse anche il resto dell Italia.

          • lgdemi ha detto:

            Infine probabilmente lei non vive a Sesto ma è molto più rumoroso l attereaggio degli aerei che il decollo. Mettendo la pista più vicina questo non può che peggiorare la situazione. Ma ripeto nessun rancore fate giustamente le vostre battaglie.

          • admin ha detto:

            …e sbaglia di nuovo: chi le risponde in questo momento abita proprio a Sesto e la sua casa, come gran parte dell’abitato sestese, viene sorvolata dagli aerei in decollo dalla pista 05. Come sestese spero vivamente che venga fatta la nuova pista, per tutte le ragioni già dette. E, di nuovo, le facciamo notare che le sue risposte mostrano che non conosce il progetto: la nuova pista sarà più lontana, non più vicina, di quella attuale rispetto all’abitato sestese (che inizia nella zona di Quinto Basso, quasi in testata pista 23) e se gli attuali decolli sulla città saranno eliminati, anche gli atterraggi sulla nuova direttrice saranno molto lontani, lungo l’asse dell’A11, con nessun effetto sui nostri abitati (sestesi).
            In atterraggio gli aerei rappresentano un problema quando ci sono abitati davvero a ridosso dello scalo in asse con la pista, cioè per situazioni come quelle di Peretola-Quaracchi rispetto alla pista attuale (o i quartieri di San Giusto e San Marco a Pisa), cosa che con la nuova pista dell’aeroporto di Firenze non ci sarà più, né per Sesto né per Firenze.

          • admin ha detto:

            Vediamo che la sua è una posizione preconcetta e che ignora la realtà delle cose.
            L’aeroporto ha e avrà effetti poco significativi sulla qualità dell’aria della piana, inquinata (davvero) da altre cose, soprattutto il traffico veicolare congestionato, i sistemi di riscaldamento e altre attività, sulle quali si deve intervenire per migliorare la situazione. Per farla semplice: se l’aeroporto non ci fosse la qualità dell’aria della piana sostanzialmente non varierebbe.
            Lo dicono gli studi su Firenze ma è così per qualunque valutazione degli effetti di un aeroporto su aree urbane e territori in cui si trovano, anche per gli scali di grandi dimensioni. D’altra parte basta considerare, sempre per stare al solito esempio toscano, che anche a Pisa il contributo dell’aeroporto all’inquinamento atmosferico cittadino è sempre risultato poco significativo, nonostante il traffico che c’è, i velivoli civili e militari di ogni tipo e dimensione e la vicinanza delle piste (intercontinentali) e dei piazzali alle aree residenziali.
            Riguardo al rumore, prendiamo atto che lei è per mantenere i sorvoli degli aerei su Sesto, come l’amministrazione sestese. Il fatto è che per decenni da Sesto è stato contestato duramente l’attuale aeroporto proprio per i voli sulla città, è curioso che adesso di fronte alla possibilità di eliminarli per sempre si preferisca tenerli e rinunciare al miglioramento della situazione ambientale che si avrebbe con la nuova pista… contento lei!
            La preghiamo poi di non fare qui riferimenti a partiti politici, che proprio non ci riguardano in alcun modo, perché la nostra è un’associazione cittadina apolitica che ha avuto origine quando molti dei politici e partiti oggi sulla scena neanche erano nati e la soluzione della questione aeroportuale deve essere raggiunta perché prima di tutto interessa ai cittadini (residenti, lavoratori, utenti, imprenditori, ecc.), non per altre ragioni.

    • Roberto ha detto:

      In Italia vi lamentate tutti di essere tartassati dal fisco, però parlate sempre di potenziare i trasporti ferroviari Firenze Pisa. Ma chi paga? La gente parla ma non sa quanto costa costruire linee ferroviarie ed i costi di esercizio del trasporto ferroviario. All’inizio di questo secolo fu costruito una variante ferroviaria tra Lastra e Montelupo, in parte in galleria per evitare il tratto tortuoso lungo l’Arno della vecchia linea. Costò allora 220 milioni di € per un tratto di 9,6km, cioè più di 22 milioni al km, quasi 20 anni fa.
      http://www.trenitalia.com/cms-file/allegati/rfi/LA%20LINEA%20FIRENZE-EMPOLI.pdf
      La TAV Milano-Torino, tutta in pianura, è costata 60 milioni al km. Anche solo utilizzando quelle cifre obsolete, potenziare il tratto tra Empoli e Pisa, di oltre 50km, costerebbe da uno a tre miliardi di euro. E poi per che cosa? Dove sono i volumi di passeggeri su quel tratto? Nei primi anni ‘80 lavoravo a SMN. C’era un servizio orario che ti portava da SMN a dentro il Galilei in un’ora. Si poteva fare persino il check in a SMN. Problema? Molti di quei treni erano vuoti. È logico che dopo che le FS di allora divennero una SpA (Trenitalia) quell’esercizio in perdita non poteva essere sostenibile a meno che la Regione Toscana non si accollasse i costi. E perché i contribuenti toscani dovrebbero accollarsi i costi di quei pochi che vogliono andare al Galilei in treno?

      • admin ha detto:

        Siamo perfettamente d’accordo con tutto quello che scrive. Certi contrari all’aeroporto, pur di non fare la nuova pista preferirebbero potenziare la linea con Pisa o addirittura farne una nuova ad alta velocità. Il risultato sarebbe che invece di una striscia di asfalto di 2.400 metri (la nuova pista) e opere connesse (ampliamento piazzali e nuova aerostazione) dovremmo intervenire pesantemente su 80 km di tragitto con spesa di svariati miliardi di euro (enormemente superiore a quella per l’intero masterplan aeroportuale) e con un immaginabile impatto ambientale sul territorio per tutti gli 80 km enormemente superiore a quello della nuova pista)!!
        Aggiungendo, sempre dal punto di vista ambientale, l’assurdo di “scorrazzare” su e giù per la Toscana milioni di passeggeri diretti nell’area fiorentina invece di farli atterrare direttamente in uno scalo di Firenze adeguato. E inoltre si andrebbe ad appesantire con milioni di passeggeri uno scalo come quello di Pisa che ha già i suoi problemi ambientali per l’estrema vicinanza alla città e limiti di capacità per il suo status primario di base militare. Purtroppo quando si è a priori contro qualcosa, poi non si ragiona più…

  7. lgdemi ha detto:

    Si si dipende da chi commissiona gli studi. Non ho dati quanto ne ha lei e quindi vado un po’ a naso però le ricordo che per la questione inceneritore molti dottori di Careggi hanno scritto che è un pericolo. E sappiamo quanto business c è per entrambi le questioni e quanti dati si possono portare per dire che chi la pensa diversamente non capisce nulla.Ilva insegna.

    • admin ha detto:

      Non ci pronunciamo qui sulla questione termovalorizzatore, che vede anch’esso contrapposte posizioni molto diverse (se non per dire che comunque gli studi fatti per la VIA dell’aeroporto hanno considerato gli effetti cumulativi di tutte le opere previste nella piana).
      Ribadiamo solo che per quanto riguarda l’effetto di un aeroporto sulla qualità dell’aria, tutti gli studi, per qualunque scalo aereo, evidenziano un contributo inquinante poco significativo rispetto a tutte le altre attività (perfino per Londra Heathrow, l’aeroporto più trafficato d’Europa e uno dei maggiori del mondo, con quasi 80 milioni di passeggeri annui).
      Concordiamo sul fatto che si debba lavorare per migliorare l’aria della piana, ma ciò passa da interventi per ridurre l’impatto della viabilità, degli impianti di riscaldamento e industriali, oltre che dalla creazione di aree boscate, previste peraltro anche nel masterplan aeroportuale.

  8. Roberto Balletta ha detto:

    Non saprei,viaggio spesso per lavoro e per turismo,non mi intendo di aereoporti non ne saprei costeuire uno ,ma una cosa salta all’occhio,in tutto il mondo gli aereoporti nuovi,quelli costruiti da 20 anni ad oggi sono almeno a 30 km dal centro abitato,quelli piu’ importanti anche se costruiti molto prima sono addirittura a 35-40 km dal centro abitato,gli unici aereoporti in citta’ sono molto vecchi.Qui si vuole fare una pista di 2400 metri per dei aeromobili tipo 747 a 7 km in linea d’aria dal duomo di Firenze,una citta’bellissima ma sempre una piccolissima citta’ che ha un suo piccolo aereoporto e che non e’certo affollatissimo.
    Ripeto non mi intendo di aereoporti………….

    • admin ha detto:

      Prima di tutto correggiamo una grave inesattezza, purtroppo ricorrente nelle discussioni sulla questione aeroporto: a Firenze non sarà costruito un nuovo aeroporto, ma si modifica uno scalo esistente con il riposizionamento della pista che migliora funzionalità e compatibilità ambientale dei voli. Riguardo gli aerei che opereranno, la nuova pista di 2.400 metri accoglierà quelli per il breve-medio raggio come le famiglie Boeing 737, Airbus A320, Bombardier CSeries ed Embraer E-Jets. Per aerei a lungo raggio (come il 747 che cita lei) sono necessarie piste di 2.800-3.000 metri ed oltre. Per i voli a lungo raggio l’aeroporto della Toscana rimane Pisa. Sulla distanza degli aeroporti ci sono dati molto precisi (facilmente verificabili da chiunque) che riportiamo nella sezione Argomenti / Distanza città-aeropoto di questo stesso sito: la media degli aeroporti italiani è 10,1 km, la media degli aeroporti europei è 17,7 km, la media degli aeroporti mondiali (considerando 50 scali principali) è di 22 km. Esistono tanti esempi di aeroporti anche di grandi dimensioni a breve distanza dai centri città, spesso interessati da importanti progetti di ulteriore potenziamento. Gli stessi aeroporti di Pisa e Bologna, entrambi con piste a capacità intercontinentale, sono rispettivamente a 2 e 6 km dal centro. Infine, per favore, non preoccupiamoci del Duomo di Firenze dato che il traffico si svolgerà dall’altra parte (atterraggi da ovest ad est e decolli da est ad ovest) senza interessare la città di Firenze . La stessa UNESCO ha riconosciuto che il progetto della nuova pista non comporta alcuna preoccupazione per il patrimonio artistico della città e della piana. D’altra parte la linea di volo della nuova pista non passa su alcun centro storico.

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