Sistemi “metropolitani”

I “sistemi aeroportuali” propriamente detti, istituibili con atto specifico che in certi casi ne regolamenta in qualche forma il traffico, possono identificarsi con un raggruppamento di due o più scali a servizio di una stessa città e rientranti in una stessa area urbana o metropolitana, solitamente gestiti da un unico ente o da società interconnesse con compartecipazioni azionarie. Sono scali rientranti entro distanze contenute dal centro del principale bacino d’utenza e che devono poter essere considerati luoghi di partenza o destinazione sostanzialmente equivalenti ai fini di uno stesso trasporto aereo di linea. In pratica per un passeggero deve essere indifferente, dal punto di vista funzionale utilizzare uno o l’altro scalo.

Considerando i dieci “sistemi aeroportuali” europei che erano elenati nel Regolamento CE 2408/92 (successivamente modificato), comprendenti in totale 23 scali, la distanza media città-aeroporto è di 23,5 km. Sei si trovano entro 10 km, sei tra 10 e 20 km, quattro tra 20 e 30 km, due tra 30 ed i 40 km,  quattro tra i 40 ed i 50 km ed uno a 55 km, Londra Stansted (il più lontano del “sistema” londinese e di tutti i “sistemi” europei). Alla minore distanza (8 km dal centro) si trovano Bucarest Baneasa, Milano Linate e Stoccolma Bromma.

Entro questi sistemi esistono differenziazioni nelle tipologie di traffico in parte dettati dalla tipologia delle infrastrutture (ad es. per il ruolo intercontinentale o di aviazione generale), in parte da una qualche forma di specializzazione dei voli, anche se in nessun caso si arriva a imporre specializzazioni nette (business/turistico, nazionali/internazionale, suddivisione di destinazioni o tipologie di velivoli, ecc.).

Stampa

L’Italia, con tre “sistemi”, figura ad oggi come il paese europeo con il maggior numero di aggregazioni di questo tipo ed al momento non presenta altre realtà che possano andare a formare nuovi “sistemi aeroportuali”, cioè città o aree metropolitane dotate di più strutture commerciali. In alcuni casi, coma a Torino, Verona o Palermo, entro tali ambiti territoriali esistono scali minori, ma sono per ora dedicati all’aviazione turistica. In varie realtà europee sono presenti altri aeroporti al momento non ricompresi nell’aggregazione e già con ruoli importanti (ad es. London City e Luton nell’area londinese) che potrebbero andare a rafforzare i “sistemi” esistenti.

Comments are closed.