Se con i velivoli di ultimissima generazione come il Bombardier CSeries che stanno entrando in servizio in varie parti del mondo (al “Vespucci” di Firenze dallo scorso luglio con il CS100 di Swiss) si è già raggiunto un livello di riduzione delle emissioni acustiche che per rumorosità dei sorvoli quasi appare propria di una propulsione elettrica, l’industria aeronatica procede nelle sperimentazioni dei veri e propri motori elettrici.

Il nuovo passo verso l’evoluzione più ecologica dell’aviazione è stato annunciato presso la Royal Aeronautical Society di Londra da Airbus, Rolls-Royce e Siemens riunite in una partnership per sviluppare un dimostratore di volo nella propulsione ibrida-elettrica degli aerei di linea. I motori a propulsione elettrica, forniti da Siemens ed integrati nel dimostratore da Rolls-Royce e Airbus, saranno testati inizialmente su un BAe 146 trasformato in velivolo prova (nell’immagine sopra una simulazione grafica), inizialmente sostituendo uno dei quattro propulsori tradizionali del “Jumbolino” per prove a terra, quindi con successive fasi di sviluppo e test, con l’obiettivo di portare in volo il vero e proprio dimostratore “ibrido”, denominato E-Fan X, entro il 2020.

“Il dimostratore E-Fan X – spiegano i responsabili del progetto – esplorerà le sfide poste dai sistemi di propulsione di grande potenza, quali gli effetti termici, la gestione della spinta elettrica, gli effetti dell’altitudine e della dinamica sui sistemi elettrici e le questioni di compatibilità elettromagnetica. L’obiettivo è quello di far avanzare e maturare la tecnologia, la performance, la sicurezza e l’affidabilità per favorire il rapido progresso delle tecnologie ibride. Inoltre, questo programma ha lo scopo di stabilire le future esigenze di certificazione degli aeromobili a propulsione elettrica formando, al contempo, una nuova generazione di progettisti e ingegneri in modo da contribuire a portare l’aviazione commerciale ibrida-elettrica più vicina alla realizzazione.”

Nell’ambito del progetto,Airbus sarà responsabile dell’integrazione globale oltre che dell’architettura di controllo del sistema di propulsione ibrido e delle batterie, e della sua integrazione con i comandi di volo; Rolls-Royce sarà responsabile dei motori turbo-albero, del generatore di due megawatt e dell’elettronica di potenza. Insieme ad Airbus, Rolls-Royce lavorerà sull’adattamento della ventola alla navicella esistente e al motore elettrico Siemens; Siemens consegnerà i motori elettrici di due megawatt e la loro centralina elettronica oltre all’invertitore, al convertitore DC/DC e al sistema di distribuzione di potenza. Questo segnerà il culmine della collaborazione A-Aircraft Systems House fra Airbus e Siemens, iniziata nel 2016 e che ha come obiettivo lo sviluppo e la maturazione di diversi componenti dei sistemi a propulsione elettrica e la loro dimostrazione con diverse categorie di potenza.”

La sfida lanciata da Airbus, Rolls-Royce e Siemens rappresenta bene l’impegno del settore per la prosecuzione dell’evoluzione ecologica dell’aviazione: “La transizione verso un mezzo di trasporto dalle performance ambientali ottimizzate, più efficienti, e meno dipendenti dai combustibili fossili fa parte delle principali sfide poste dal settore dell’aviazione di oggi. I partner si sono impegnati a raggiungere gli obiettivi ambientali tecnici della UE contenuti nel rapporto Flightpath 2050 Vision for Aviation della Commissione Europea (riduzione delle emissioni di CO2 del 60%, riduzione delle emissioni di NOx del 90% e riduzione del rumore del 75%). Questi obiettivi non sono realizzabili con le tecnologie attualmente a nostra disposizione. È per questo che Airbus, Rolls-Royce e Siemens investono e si concentrano su lavori di ricerca in differenti ambiti tecnologici, nello specifico, nell’elettrificazione. Oggi la propulsione elettrica e la propulsione ibrida sono considerate fra le tecnologie più promettenti per rispondere a queste sfide.”

Se il presente e futuro prossimo dell’aviazione e degli aeroporti può già essere rappresentato dai livelli di riduzione delle emissioni dei velivoli di nuova generazione quali Airbus “New Engine Option”, Boeing 737 MAX, Bombardier CSeries ed Embraer E-Jets E2, il futuro più lontano (ma non troppo) presenterà certamente ulteriori netti salti qualitativi nella compatibilità ambientale dell’attività aerea che devono essere tenuti ben presenti da chi ha in mano oggi valutazioni e scelte ambientali, infrastrutturali e territoriali inerenti i piani di sviluppo aeroportuali.

Tagged with:  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *