Ronchi veduta aerea

“Il futuro del Friuli Venezia Giulia dipenderà anche dal suo aeroporto. La sua visibilità sulle mappe aeree, la facilità con la quale le città della regione potranno essere collegate ai più importanti bacini turistici e poli economici mondiali faranno la differenza in un contesto che vedrà il trasporto aereo sempre più protagonista della scena”.

Con questo concetto anche le istituzioni regionali friulane hanno recentemente sintetizzato e confermato la strategicità del trasporto aereo e quindi delle infrastrutture aeroportuali nella vita e nello sviluppo delle proprie città e territori. Un concetto ben noto, universalmente riconosciuto, ma che quando viene espresso vale sempre la pena di ricordare in un contesto come quello toscano dove purtroppo sopravvivono ancora anime anti-aeroporto, fuori dal mondo ma mine vaganti dentro le procedure in corso per costruire davvero il sistema aeroportuale della nostra regione.

Ronchi inquadramento area

L’occasione, in Friuli, è stata questa volta l’avanzamento dei progetti di adeguamento e sviluppo dello scalo di Ronchi dei Legionari tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017: l’inaugurazione di una porzione ristrutturata del terminal dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari, prima fase di un progetto più ampio di ammodernamento infrastrutturale in corso (terminal, pista di volo, servizi), per un investimento da 39 milioni di euro, finanziato al 34% da fondi pubblici, europei e nazionali (piano industriale 2016-2019); il completo finanziamento del progetto del Polo Intermodale annesso all’aeroporto, la cui prima fase di costruzione è stata avviata in questi giorni.

Il Friuli Venezia Giulia non è tra le principali regioni per dimensione di traffico aereo (nel 2016 ha gestito circa 730.000 passeggeri) e non ha un bacino d’utenza prevalente, ma l’esigenza di offrire un servizio valido per tutto l’ambito regionale con un unico scalo commerciale, che per dimensioni di pista è comunque uno dei maggiori in Italia (la regione ospita altre due grandi strutture aeroportuali, ad Aviano e Rivolto, ma si tratta di importanti basi militari). Nei primi anni 60 del secolo scorso fu deciso di sviluppare come aeroporto civile la struttura di Ronchi dei Legionari, nel territorio di Gorizia e in posizione baricentrica rispetto a tre dei quattro capoluoghi di provincia della regione (20 km da Gorizia, 33 da Trieste, 40 da Udine), al posto dell’aeroporto di Gorizia Merna, a ridosso del confine di Stato, che era stato impiegato per i primi collegamenti aerei della regione. Lo scalo di Ronchi fu quindi dotato di una pista in asfalto di 800 metri, in sostituzione del preesistente tracciato in erba, portata a 2.200 metri già a fine anni 60 e poi allungata a 3.000 metri negli anni 70, quando la struttura fu potenziata con i finanziamenti per gli aeroporti inseriti nella Legge 111/1974 (la stessa che aveva finanziato allora il nuovo aeroporto di Firenze San Giorgio a Colonica rifiutato dalla Toscana).

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Ronchi dei Legionari è quindi da tempo un’infrastruttura di notevoli dimensioni, con capacità superiori ai traffici che lo hanno finora interessato. Per questo in tempi più recenti è stato oggetto soprattutto di piani di ristrutturazione e ammodernamento delle strutture esistenti, come quello in atto oggi, e di progetti volti a valorizzarne le potenzialità come snodo del sistema trasportistico regionale e volano per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia. Con tale obiettivo da tempo era stato promosso un piano per insediare presso lo scalo aereo un polo intermodale sfruttando la favorevole collocazione rispetto ai principali assi infrastrutturali che passano vicino alle piste, dall’autostrada A4 Trieste-Venezia alla linea ferroviaria che sarà parte del tracciato ad alta velocità sul Corridoio V europeo (nel tratto Venezia-Trieste-Capodistria). Un progetto che ha preso concretamente il via lo scorso 23 gennaio con la posa della prima pietra del Polo Intermodale di Ronchi dei Legionari, che sarà completato entro febbraio 2018, con un investimento di 17,2 milioni di euro. Comprende la nuova stazione ferroviaria “Ronchi Aeroporto”, una autostazione per i bus regionali, un parcheggio scambiatore da 1.500 posti auto e una passerella pedonale aerostazione-stazione che sovrappassa la strada statale SS14. L’aeroporto e il polo intermodale, posti tra l’abitato di Ronchi dei Legionari e il fiume Isonzo, si inseriscono in un più ampio piano territoriale (entro il masterplan “La nuova rete dei paesaggi della Provincia di Gorizia’’) che integra sistema infrastrutturale, centri urbani e realtà naturalistiche.

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