10/11/2020 – È stato reso noto ieri l’atteso pronunciamento del Consiglio di Stato sui ricorsi presentati contro la sentenza del TAR della Campania che nel febbraio scorso aveva annullato le procedure del masterplan dell’aeroporto di Salerno, in una vicenda, del tutto simile a quella di Firenze, che avevamo raccontato più volte anche su questo blog. In questo caso l’approvazione del masterplan era stata impugnata con ricorsi alla giustizia amministrativa da un gruppo di cittadini (supportati dello stesso studio legale di Prato che aveva “colpito” il masterplan di Firenze).

Ma contrariamente a quanto avvenuto per il caso Firenze, per Salerno il Consiglio di Stato ha completamente ribaltato le sentenze del TAR, che per la loro illogicità avevano creato sconcerto generale a Salerno e in tutta la Campania e contro cui avevano fatto ricorso il gestore aeroportuale, enti, istituzioni, sindacati locali e i vari organi dello Stato coinvolti, a difesa delle procedure svolte. Procedure che in questo caso sono state riconosciute valide, rigettando le contestazioni avanzate, tra le quali quelle su presunte carenze nel livello informativo del piano e sulle interpretazioni del significato delle usuali prescrizioni che accompagnano ogni via libera ambientale, sulle tempistiche di vari approfondimenti valutativi e progettuali, sulle questioni delle valutazioni del rischio bird strike e di incidente aereo, ecc.

Il nuovo via libera al masterplan aeroportuale è stato accolto naturalmente con grande soddisfazione in Campania, dove lo stop del TAR aveva bloccato il processo di creazione del sistema aeroportuale Napoli-Salerno (circa 70 km), incentrato proprio sul potenziamento dello scalo salernitano con l’allungamento della pista, e soddisfazione bipartisan è stata espressa dal mondo politico, per la ripartenza di un progetto considerato da tutti strategico per la regione, soprattutto nel momento difficile che stiamo vivendo.

L’evoluzione positiva della vicenda di Salerno conferma una volta di più (per chi ne avesse ancora bisogno) l’enorme assurdità di quanto è stato fatto accadere attorno al masterplan di Firenze a colpi di cavilli, per le interpretazioni date a usuali procedure e norme attuate in ogni altra procedura di VIA per ogni altro masterplan aeroportuale italiano. In attesa della sentenza del Consiglio di Stato che chiudesse la vicenda Salerno, abbiamo evidenziato tante volte come l’incomprensibile stop imposto a Firenze rischiasse di essere un caso unico in Italia: adesso lo è ufficialmente!

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4 Responses to Salerno: Consiglio di Stato annulla sentenza del TAR contro il masterplan aeroportuale

  1. Salvatore ha detto:

    Roba da pazzi: due pesi e due misure, può succedere solo in Italia una cosa del genere, dove corruzione e clientalismo la fanno da padrona, che a Firenze per non poter fare una pista più sicura, più ecologica in tutti i sensi con meno impatto acustico sui cittadini di Peretola Brozzi e Sesto, con un rifacimento ecologico anche della Piana. Admin ma il famoso sblocca cantieri, tanto auspicato da Renzi, è realtà o sempre utopia? Perché se fosse realtà si potrebbero snellire tutti quei cavilli burocratici che il Tar ci ha imposto e che il Consiglio di Stato ha confermato. Speriamo che si possa festeggiare anche a Firenze l’inizio ai lavori

    • admin ha detto:

      In teoria lo sblocca cantieri (o piano shock) che voleva Renzi è stato in parte recepito nel decreto Semplificazioni annunciato dal presidente del consiglio Conte in luglio in una delle sue conferenze stampa, ma per ora non c’è stato alcun seguito. Comunque l’aeroporto di Firenze non sta tra le opere strategiche da sbloccare e accelerare indicate finora dal Governo…

      • Salvatore ha detto:

        Secondo a quello che dicevano Renzi e Nardella si, comunque Admin di quello che dicono loro c’è da fidarsi il giusto, allora i tre anni per ripresentare il masterplan sono sempre validi, grazie Admin

  2. Salvatore ha detto:

    Admin la disavventura capitata a Marco Carrai e moglie, non è che un’ulteriore tegola per rallentare lo sviluppo del Vespucci, speriamo di no grazie

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