ARPATlogo 72-6Con un comunicato stampa l’ARPAT (Agenzia Regionale Per l’Ambiente della Toscana) è intervenuta oggi per smentire totalmente le informazioni distorte diffuse da un articolo di giornale circa gli effetti acustici della nuova pista prevista all’aeroporto di Firenze e per ribadire la validità dei dati positivi agli atti nei documenti del PIT (Piano d’indirizzo territoriale). Dati che confermano la pista parallela convergente come la soluzione in assoluto meno impattante e più risolutiva delle criticità acustiche dello scalo fiorentino.

I dati distorti derivano da una rappresentazione acustica già di per sé del tutto inusuale richiesta dalla Commissione Regionale Mobilità e Infrastrutture (che si sta occupando della variante al PIT). Una rappresentazione che ARPAT ha prodotto solo per tale richiesta e che si basa sui picchi di rumore (LAmax) dell’aereo di riferimento previsto sulla nuova pista (Airbus A320), mentre la caratterizzazione acustica di un aeroporto si rappresenta invece con valori medi (LVA) e un preciso metodo di misura dettato da norme nazionali e internazionali in materia e rispetto al quale devono essere riferite tutte le valutazioni previste dalla legislazione. I dati voluti dalla Commissione Regionale sono stati poi letti in modo del tutto distorto in alcuni commenti e su alcuni organi d’informazione, addirittura con grossolani errori di calcolo che hanno portato a contare 23.000 persone colpite dal rumore della nuova pista oltre 65 decibel e confondendo inoltre tale valore di 65 decibel di LAmax (picco) con i 65 decibel di LVA (valore medio), limite previsto per le aree residenziali dalla normativa.

ARPAT nel comunicato smentisce quindi qualunque revisione delle valutazioni precedenti, denuncia come errato il numero di 23.000 persone disturbate da picchi di rumore oltre 65 decibel e conferma lo scenario positivo relativo alla nuova pista parallela convergente già delineato. ARPAT nello stesso comunicato ricorda poi che il totale di persone interessate dal rumore previsto con la nuova pista arriva a circa 7.000 unità (rispetto alle 11.000 della pista attuale) considerando fino ai livelli più bassi di rumore (50 decibel).

Anche in merito a questi ultimi valori, però, l’Associazione Giannotti fa notare che entro l’isofona realmente rappresentativa dei 65 decibel (limite di legge per le aree residenziali) rientrerà un territorio totalmente libero, mentre entro l’isofona dei 60 decibel ricadranno pochi insediamenti, con la presenza di 40 persone (rispetto alle 1.100 interessate da rumore oltre 60 decibel con la pista esistente).

Impronte del rumore (isofone) relative alla nuova pista 12/30 elaborate da ARPAT e rappresentative del reale effetto acustico indotto dal nuovo assetto aeroportuale sul territorio della piana. L’imponta dei 65 dB, limite di rumore compatibile con la residenza, interessa terreni totalmente liberi al fianco dell’autostrada; la successiva impronta dei 60 dB arriva poco oltre gli svincoli autostradali tra A1 e A11, interessando edifici quasi esclusivamente industriali. Le successive due impronte (nei due toni di arancione) rappresentano livelli di rumore fino a 55 e 50 dB con disturbo non significativo.

Impronte del rumore (isofone) relative alla nuova pista 12/30 elaborate da ARPAT e rappresentative del reale effetto acustico indotto dal nuovo assetto aeroportuale sul territorio della piana. L’imponta dei 65 dB, limite di rumore compatibile con la residenza, interessa terreni totalmente liberi al fianco dell’autostrada; la successiva impronta dei 60 dB arriva poco oltre gli svincoli autostradali tra A1 e A11, interessando edifici quasi esclusivamente industriali. Le successive due impronte (nei due toni di arancione) rappresentano livelli di rumore fino a 55 e 50 dB con disturbo non significativo.

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