Pubblicato “Aeroporto” n° 72

On 4 Agosto 2015, in Senza categoria, by admin

Aeroporto72_72-8È uscito il nuovo numero di Aeroporto, notiziario trimestrale dell’Associazione Valentino Giannotti (n° 72, Luglio-Settembre). La pubblicazione è dedicata in gran parte allo stato dell’iter relativo al masterplan 2014-2029 dell’aeroporto di Firenze, con la procedura di VIA in corso e gli ostacoli che ancora vengono frapposti sul percorso verso la nuova pista.

Argomento principale, nelle pagine centrali, è un commento generale alla gran mole di osservazioni e pareri sul masterplan e il SIA (Studio di Impatto Ambientale) dello scalo fiorentino inviati al Ministero dell’Ambiente dalla Toscana. Osservazioni che, a fronte di alcune comprensibili e legittime richieste di chiarimento, contengono in gran parte pesanti critiche verso l’aeroporto, i progetti in iter, i documenti ambientali e i suoi estensori testimoniando un clima ancora pesante che grava attorno al “Vespucci” di Firenze e che rischia di ritardare ulteriormente l’adeguamento delle sue strutture e la vera creazione del sistema aeroportuale toscano, irrealizzabile finché non sarà pienamente efficiente lo scalo dell’area metropolitana fiorentina.

Tra gli altri temi trattati sul notiziario segnaliamo, in apertura, un commento sulle “ordinarie” emergenze funzionali che stanno colpendo il “Vespucci” di Firenze anche quest’estate per l’incidenza del vento sullo stato strutturale della pista attuale; il racconto della procedura ambientale in corso sul masterplan dell’aeroporto di Pisa, con studi e integrazioni sulle varie problematiche presenti anche al “Galilei” (ambientali, territoriali, idrogeologiche, ecc.); un quadro della situazione di Sesto Fiorentino in relazione alla vicenda della nuova pista.

“Aeroporto” n° 72 è scaricabile direttamente cliccando qui oppure dalla apposita sezione del sito.

Tagged with:  

3 Responses to Pubblicato “Aeroporto” n° 72

  1. Roberto Goretti ha detto:

    Questi ostacoli frapposti dal Ministero dell’Ambiente rallentano lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano a favore di quello Bolognese.

    A proposito ma il Ministro dell’Ambiente Galletti di dove e’? Non sara’ mica bolognese?

    A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

    • admin ha detto:

      Gentile utente, in effetti il ministro dell’Ambiente Gian Paolo Galletti (Unione di Centro) è nato a Bologna ed ha studiato all’Università della stessa città. Siamo sicuri, però, che il ministro svolgerà correttamente il suo lavoro senza essere influenzato dal “tifo” per l’aeroporto della sua città che, in effetti, come dichiarato da più parti, è preoccupata non poco dallo sviluppo dell’aeroporto di Firenze.

  2. Roberto Goretti ha detto:

    Seguo le vicende dello ‘sviluppo’ del Vespucci da qualche annetto. Come si dice da queste parti, io non ho un cavallo in questa corsa, in quanto abito in California da tanti anni e l’aeroporto di Firenze lo uso al massimo quando vengo a far visita in Italia, e neanche sempre visto che a volte uso Roma o Milano.

    Tuttavia amici e conoscenti americani che vengono a Firenze sono spesso esterefatti nel vedere che una citta’ turistica dell’importanza globale di Firenze abbia un aeroporto che negli States avrebbe la tipica cittadina di 3000 abitanti.

    Molti infatti preferiscono partire e tornare a casa da Peretola, a soli 10 minuti dal centro, piuttosto che sperimentare il caos di Fiumicino (soprattutto il T5) o le distanze per raggiungere Malpensa da Milano o il Marco Polo dal centro storico di Venezia.

    Ora comprendo le preoccupazioni di chi gestisce l’aeroporto di Bologna, che sicuramente risentira’ della concorrenza del Vespucci. Ma i toscani dove stanno? Sono i politici toscani che si stanno tirando la zappa sui propri piedi. Non ho mai sentito in America di politici contrari allo sviluppo aeroportuale nella propria zona. Ci sono sicuramente ambientalisti e comitati di NIMBY (not in my backyard) che si oppongono a nuove piste o per proteggere qualche lucertola in via d’estinzione o per via del rumore, ma mai amministratori e politici locali, perche’ sanno che queste infrastrutture portano sviluppo economico e lavoro.

    Nel caso di Firenze e Prato ci sarebbe un incremento degli investimenti esteri e del turismo congressuale oltre quello di massa, incremento che gioverebbe tutta la regione quindi non si capisce l’opposizione da parte di chi rappresenta gli interessi delle citta’ della Toscana centrale. Certo che per fare qualsiasi cosa in Italia bisogna mettere d’accordo 10000 tra comitati, consigli, amministrazioni ed enti vari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *