2/8/2019  – In apertura dell’ultimo numero del nostro notiziario appena pubblicato (Aeroporto 88) abbiamo ricordato e ribadito la fattibilità, sostenibilità e necessità della nuova pista e del masterplan dell’aeroporto di Firenze quale unica certezza di questa vicenda, a fronte di uno stop inopinato alla sua realizzazione imposto da un’incomprensibile sentenza del TAR della Toscana aizzata da assurdi ricorsi dei soliti comitati, sindaci e azzeccagarbugli in rappresentanza di se stessi.

Dal nuovo atto della farsa aeroporto andata in scena questa settimana con lo spettacolo inverecondo del balletto sui ricorsi al Consiglio di Stato di due ministeri (Ambiente e Beni Artistici e Culturali) e di ENAC (!), questa volta con cast ministeriale pentastellato romano (su soliti copioni toscani), prima di ogni altra considerazione emerge l’ennesima conferma della validità del masterplan stesso e del suo iter e quindi della fattibilità, sostenibilità e necessità della nuova pista dell’aeroporto di Firenze contenuta nel documento predisposto dall’Avvocatura dello Stato.

Documento che al momento non si sa bene che fine farà, ma che sostanzialmente evidenzia tutti gli aspetti (molto) discutibili delle sentenze del TAR che sono balzati agli occhi a chiunque abbia letto le sentenze conoscendo (davvero) gli iter fatti, le documentazioni del masterplan e delle procedure che hanno portato al decreto positivo di VIA dopo circa tre anni di procedure, il lavoro di un esercito di tecnici dello Stato, di enti pubblici, istituzioni locali e società specializzate, i contenuti del masterplan e la loro valenza tecnica, ambientale, territoriale, i benefici generali prevalenti per i cittadini e i territori interessati di Firenze, della piana, dell’area fiorentina e della Toscana, i meccanismi di valutazioni e prescrizioni usualmente attuati in questo tipo di procedure su masterplan aeroportuali (non per nulla applicati ad ogni altro aeroporto italiano e mai contestate da nessuno).

L’Avvocatura dello Stato, in un documento di oltre trenta pagine, ricostruisce la vicenda e ricompone la validità di quanto fatto (anche dai tecnici dei ministeri interessati) per arrivare nel miglior modo all’approvazione di un’opera tanto importante (per la Toscana e il sistema aeroportuale nazionale) e sottolinea tutti gli errori valutativi compiuti dal TAR nella formulazione della sentenza (sostanzialmente quelli che anche noi avevamo evidenziato subito dopo la lettura di tali dispositivi ma – ribadiamo – evidenti a chiunque conoscesse il masterplan, la realtà dello scalo fiorentino e della piana e le procedure simili relative ad ogni altro aeroporto).

Evidenziato ciò, che per quanto possa valere contribuisce a mantenere la barra dritta sulla verità di questa vicenda nella nebbia della politica, questa volta non si può stendere il classico velo pietoso su quanto sta succedendo attorno ai ricorsi al Consiglio di Stato (che ci sono, c’erano, ci sarebbero, non ci sono) perché si stanno raggiungendo livelli di follia pura (da TSO).

Se nell’ultimo notiziario avevamo evidenziato lo scontro istituzionale scatenato dalle sentenze del TAR, con il balletto governativo in atto, sui ricorsi si raggiunge l’apoteosi dello scontro istituzionale: il TAR contro i ministeri che hanno rilasciato la VIA (Ambiente e Beni Culturali); i ministeri contro se stessi, che ritirano (o cercano di ritirare) il ricorso appena presentato a difesa del proprio operato sconfessando schiere di propri tecnici, costretti dalla politica ad abbassare la testa (se non proprio cacciati), e sconfessano (o cercano di sconfessare) anche l’Avvocatura dello Stato che ha scritto le sacrosante ragioni del ricorso; ENAC contro ENAC, che rinnega il proprio ruolo tecnico (per la prima volta a nostra memoria nella storia di quest’ente, anche da quando era Civilavia), piegata dai “niet” degli odierni controllori politici che ci hanno messo le mani (e immaginiamo il clima tra i tecnici ENAC per ciò che gli tocca fare…). 

Un ennesimo spettacolo deprimente, questa volta tutto a marchio 5 Stelle che per improvvide congiunzioni astrali al momento si trovano a controllare tutti gli organi statali protagonisti della vicenda. 5 Stelle che però nulla avrebbero potuto fare di ciò che stanno facendo contro i cittadini e il territorio di Firenze e dell’area fiorentina (e della Toscana) se dall’area fiorentina (e pisana) non fosse arrivato l’innesco determinante dei ricorsi al TAR.

Che l’inquinamento più grave e preoccupante attorno alla questione dell’aeroporto di Firenze fosse quello politico è noto da sempre (senza alcun bisogno di studi e prescrizioni…). Ma una manipolazione politica di organi tecnici come quella in atto davvero non si era mai vista. Come non si era mai visto un Governo nazionale trasformato in sezione romana di “comitatini del no”, assumendone modi e logiche quale forma di governo di un pezzo di paese (il nostro).

Nel nostro notiziario appena uscito, tra le varie questioni trattate, ponevamo la necessità che il premier Conte e il “mitico” Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Toninelli venissero a Firenze per spiegare strabismi e doppiopesismi clamorosi in corso nella loro politica aeroportuale, che vede il supporto ad ogni altro scalo nazionale e allo sviluppo anche di mini-scali (anche fuori del piano nazionale aeroporti), sicuramente utili ma infinitamente meno necessari e giustificati dello scalo dell’area fiorentina, unico aeroporto esistente (in Italia, in Europa, nel mondo) tenuto ancora senza pista adeguata a fronte delle reali esigenze, pista che questo territorio attende dal secolo scorso. Adesso l’invito è da rivolgere anche agli altri ministri coinvolti nella vicenda (Bonisoli e Costa) e adesso anche al nuovo vertice di ENAC (Zaccheo).

Dovrebbero venire tutti insieme a Firenze, magari con tappa a Peretola, Quaracchi e Sesto, per spiegare di fronte ai cittadini ciò che stanno combinando. Come possano tenere in ostaggio un progetto così fattibile, sostenibile e necessario qual è il masterplan del “Vespucci” con la nuova pista e i connessi benefici generali e prevalenti, come attestato da ogni organo tecnico e ora anche dall’Avvocatura dello Stato. E ci spieghino come sia possibile che il Governo non abbia proprio niente di meglio da fare in questo povero paese che giocare alla guerra contro l’aeroporto di Firenze.